o scaffale. Detto questo, ci siamo affidati alle parole del dottor Daniele Giacalone, biologo nutrizionista, per capire se concedersi come dessert un pezzetto di cioccolato fondente o uno al latte.
Cioccolato fondente: perché sceglierlo
Partiamo subito col dire che per l’esperto il dilemma non si dovrebbe neanche porre: “Il cioccolato fondente è considerato un superfood in quanto ha una serie di composti bioattivi con una valenza nutrizionale interessantissima, come tannini, polifenoli, flavonoidi, sostanze antiossidanti che svolgono tantissime funzioni positive per il nostro organismo. È per questo che il fondente con una percentuale di cacao superiore al 75%, lo si trova inserito nelle diete, mentre quello al latte non compare mai.” dice Giacalone “L’assunzione è comunque di porzioni molto ridotte, massimo 20-30 gr al giorno”. Quali sono i “toccasana”? Migliora il flusso sanguigno, riducendo potenzialmente il rischio di malattie cardiache, regola la pressione, esercita un controllo sul colesterolo cattivo ed è un ottimo agente protettivo per la pelle. Il merito è da attribuire alla pasta di cacao presente, ovvero la materia prima in cui si trovano gli agenti benefici: la scelta al supermercato deve ricadere quindi su quello che comunemente viene definito cioccolato extra fondente o dark.
