La manioca può sembrare un tubero dall’aspetto innocuo, ma le sue radici e foglie contengono glicosidi cianogenici, che si scompongono in cianuro se consumata cruda o non correttamente lavorata. Questo può portare ad avvelenamento da cianuro, causando gozzo, paralisi e morte. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’avvelenamento da manioca uccide circa 200 persone all’anno, guadagnandosi il titolo di “cibo più mortale al mondo”. Sebbene rischiosa, la manioca fornisce sostentamento a oltre 800 milioni di persone in circa 80 paesi, secondo l’OMS. È resistente alla siccità, facile da coltivare e fornisce carboidrati essenziali. Se lavorata correttamente (ammollata, fermentata, essiccata o bollita), i livelli di cianuro diminuiscono, rendendola sicura da mangiare. Per molti, non è una scelta, ma una necessità per la sopravvivenza.
